La bioimpedenziometria è una tecnica di misurazione della composizione corporea non invasiva, indolore, rapida e ripetibile.
Il soggetto viene messo supino e gli vengono posizionati una coppia di elettrodi sulla mano e sul piede. Esistono anche strumenti (es. bilance) che eseguono l’esame in piedi ma che sono sicuramente meno precisi (a causa della distribuzione non uniforme dei liquidi corporei)
Il corpo umano può essere considerato come costituito da FM (Fat Mass, massa Grassa) e FFM (Fat Free Mass, massa magra). La FFM si può dividere in ECM (massa corporea extracellulare) e BCM (massa corporea cellulare).
La FFM comprende anche l’acqua corporea totale (TBW) che si può dividere in acqua intracellulare (ICW) ed extracellulare (ECW).
In base alla resistenza che i vari tessuti oppongono al passaggio della corrente possiamo distinguere:
- non conduttori (es. osso)
- cattivi conduttori (es. tessuto adiposo)
- buoni conduttori (es. acqua corporea, circa il 73% nei tessuti magri)
- in grado di trattenere le cariche (membrane cellulari)
Proprio grazie a queste caratteristiche l’esame bioimpedenziometrico è molto utile per studiare lo stato di idratazione (disidratazione, normoidratazione, edema, iperidratazione, etc.) e la composizione corporea in termini di massa magra e massa grassa (FFM, FM, BCM).
Un altro valore importante che possiamo conoscere è l’ANGOLO DI FASE che esprime la proporzione tra gli spazi intracellulari ed extracellulari ed è un ottimo indicatore dello stato di salute di un individuo (proprio per questo è detto anche “indice di mortalità”).