Cioccolato fondente

Non è vero che tutto ciò che è buono ci fa anche male! Un esempio è il cioccolato fondente.

Il cioccolato fondente è un “alimento funzionale” perché la sua assunzione, ovviamente in quantità controllata, porta a numerosi effetti benefici per la salute grazie, soprattutto, al suo elevato contenuto di polifenoli (potenti antiossidanti naturali).

La funzione più importante dei polifenoli è quella di proteggere la cellula dai radicali liberi normalmente prodotti dal nostro organismo (metabolismo energetico, sistema immunitario, etc.) e la cui formazione aumenta quando quest’ultima è sottoposta a stress di varia natura (es. inquinanti, radiazioni, etc.).

I radicali liberi sono molecole estremamente reattive in grado di interagire con le strutture cellulari che incontrano danneggiandole (proteine, DNA, RNA, lipidi di membrana etc.) e, nel caso in cui la cellula non riesca a ristabilire l’omeostasi, possono causare un danno permanente che può portare ad alterazione di funzione e malattia.

Numerosi trials clinici hanno evidenziato un’azione protettiva del cioccolato fondente nei confronti di numerose patologie cardiovascolari. Questa azione è probabilmente legata alla sua capacità di inibire meccanismi che portano alla produzione di agenti pro-infiammatori e pro-aggreganti (prostaglandine, trombossani, leucotrieni). La sua capacità di ridurre lo stato infiammatorio si evidenzia già a dosi molto basse (ca. 7 g/die).

I flavonoidi del cioccolato, inoltre, sono in grado di stimolare il rilascio dell’Ossido Nitrico (NO) endoteliale con conseguente azione antipertensiva.

Il consumo di cioccolato fondente ha effetti positivi anche sul tono dell’umore con azione simile ai farmaci antidepressivi SSRI (inibitori della ricaptazione della serotonina).

La teobromina (sostanza nervina in esso contenuta) ha, inoltre, effetto stimolante sul sistema nervoso centrale (anche se 10 volte inferiore rispetto alla caffeina).

A causa del suo contenuto di tiramina il cioccolato è, però,  sconsigliato in chi soffre di emicrania e in chi fa uso di farmaci antidepressivi inibitori delle monoamino ossidasi (I-MAO).

Quindi 2 o 3 quadretti di cioccolato fondente possiamo concederceli senza troppi sensi di colpa. E’ importante, però, sottolineare il fatto che, purtroppo, tutti questi effetti benefici non si riscontrano in caso di assunzione di ciocclato al latte.

Share